In una Gotham City infettata da un virus che ha trasformato i suoi abitanti in zombie senza cervello dal ghigno agghiacciante, si compie la sfida finale tra Batman e il Joker, diventato quasi immortale grazie a una speciale sostanza chiamata “dionesio”, che gli ha rigenerato la faccia e gli ha donato più forza e agilità. Il Joker ha organizzato una sorta di grottesca parata con i cimeli di Batman rubati dalla batcaverna quando il cavaliere oscuro con l’aiuto dei suoi alleati e alcuni suoi nemici storici riesce a raggiungerlo. Il Joker lo sottomette con un gas letale ma quando gli rimuove la maschera trova Dick Grayson. Il vero Batman si trova nelle grotte sotto Gotham, luogo indicato dallo stesso Joker, dove si trova l’ultima riserva di Dionisio (quella presente nel sangue del “pagliaccio del crimine” è stata da lui stesso contaminata). Il Joker lo raggiunge facendo esplodere gli esplosivi. Quando la grotta inizia a crollare i due eterni nemici combattono, ferendosi gravemente a vicenda. Batman lo colpisce con il batarang imbevuto di una sostanza che blocca le capacità rigenerative del dionisio. Il Joker tenta di pugnalare Batman ma uno stalattite gli cade sulla sua schiena. Mentre cerca disperatamente di strisciare verso il dionisio per guarire, il Joker viene trattenuto da Batman fino a quando la caverna cade e distrugge la pozza. Rassegnato al proprio destino, Batman dice al Joker che ha fallito, poiché ha dato ai suoi alleati piccole dosi di dionesio, per proteggerli dal veleno e consentire a Julia Pennyworth di trovare un antidoto al virus che ha messo in ginocchio l’intera città. Il Joker e Batman giacciono a terra mentre la grotta crolla su di loro.
Il giorno dopo, Alfred, ricoverato all’ospedale per l’amputazione della mano, si fa leggere da Julia la lettera che Bruce gli ha lasciato. Sulla lettera c’è scritto solamente la parola “Ha”.
Il giorno dopo, Alfred, ricoverato all’ospedale per l’amputazione della mano, si fa leggere da Julia la lettera che Bruce gli ha lasciato. Sulla lettera c’è scritto solamente la parola “Ha”.